Emergenza Bradisismo a Pozzuoli. Il nostro intervento come Terapeuti EMDR di Napoli

Solfatara Campi Flegrei
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Emergenza Bradisismo a Pozzuoli. Il nostro intervento come Terapeuti EMDR di Napoli

Il Sismografo va registrando ogni sussulto della mia crosta cerebrale: un attimo di sosta e in tumulto tutto risale” Michele Sovente: Bradisismo

In seguito all’emergenza bradisismo che ha colpito la popolazione flegrea dal mese di Ottobre fino ad oggi, su richiesta della Diocesi di Pozzuoli, le dottoresse Camilla Barba, Angela Marchese, Mirella Miccio, insieme alla Dott.ssa Sonia Collaro, hanno organizzato con Associazione EMDR Italia tre incontri di prevenzione e gestione dello stress cronico e dell’ansia derivanti dal fenomeno sismico degli ultimi mesi.

Gli incontri, seguendo il Protocollo CISO Critical Incident Stress Orientation hanno fornito informazioni sulle normali e comuni reazioni da stress post-traumatico mirando a favorire la resilienza e la capacità di gestire gli eventi critici.


Bradisismo ed effetti psicologici

Il fenomeno del bradisismo con cui gli abitanti della zona flegrea e delle aree limitrofe convivono da anni, rappresenta un evento stressante continuo a cui la popolazione deve adattarsi.
Quando la terra trema continuamente viene minata la fiducia, il senso di protezione. La terra si trasforma in un nemico da temere, che attenta alla nostra sopravvivenza provocando uno stato di allerta continua, per cui non riusciamo mai del tutto a tranquillizzarci.
Siamo quindi di fronte una emergenza, o circostanza in cui un evento devastante di origine naturale, in modo inaspettato ed improvviso crea un clima di attivazione, di allarme, di urgente bisogno accompagnato da tentativi immediati di soccorso.


Reazioni agli eventi traumatici

Lo stress traumatico è una reazione normale a un evento anormale. Può interferire con la capacità di “funzionare” dell’individuo, con tempi e modalità soggettive. Distinguiamo le seguenti reazioni allo stress:

  • Fase di shock: è una fisiologica reazione acuta allo stress o meccanismo che consente di mantenere un certo distacco dall’evento, necessario ad attutire l’impatto e magari far fronte alle necessità.
  • Fase dell’impatto emotivo: si possono provare una vasta gamma di emozioni (tristezza, colpa, rabbia, paura, confusione e ansia). Possono anche svilupparsi reazioni somatiche come disturbi fisici (mal di testa, disturbi gastro intestinali) o difficoltà a recuperare uno stato di calma.
  • Fase del fronteggiamento o coping: ci si comincia ad interrogare su quanto è successo, a cercare delle spiegazioni.
  • Fase dell’accettazione-risoluzione. La persona trova la propria modalità di risoluzione e accettazione dell’accaduto oppure può non raggiungere questa fase e mettere in atto circoli viziosi, strategie maladattive e sperimentare sintomi da stress post traumatico.

Riconosciamo quindi i segnali di reazioni da stress traumatico:

• Disturbi del sonno (insonnia, agitazione, incubi)
• Difficoltà di concentrazione
• Somatizzazioni (mal di testa, mal di stomaco, perdita o aumento di appetito)
• Difficoltà di memoria (fissazione di nuovi concetti, rievocazione abilità)
• Affaticamento, mancanza di energia
• Irritabilità/irrequietezza/iperattività
• Isolamento/chiusura
Nei bambini anche: segni di regressione a fasi precedenti (richieste di aiuto, ridotta autonomia es. enuresi, ritorno nel lettone).


Consigli per alleviare la tensione e lo stress legati alle continue scosse di terremoto

  • Condividi con gli altri le tue esperienze e le tue paure, tenendo sempre presente che lo scopo è quello di rassicurarsi reciprocamente o scambiarsi informazioni utili a gestire e rielaborare razionalmente il trauma.
  • Quando leggi informazioni e notizie verifica sempre l’attendibilità della fonte, ed evita di sovraesporti alle notizie di questo genere.
  • Puoi aiutarti distraendoti con attività fisica e manuale.
  • Prima dell’addormentamento pratica esercizi meditativi o di rilassamento, o facilita il sonno attraverso la lettura di un buon libro o ascolta musica rilassante.
  • Non lasciare che questo evento modifichi le tue abitudini e la tua quotidianità.

Se sei un genitore:

  • Informa il tuo bambino/a su ciò che sta accadendo, con parole semplici e facilmente comprensibili. Se senti di avere difficoltà chiedi aiuto ad agli insegnanti.
  • Lascia che il tuo bambino/a esprima le sue emozioni, e accoglile dicendogli che sono normali.
  • Lascia che lui si esprima attraverso il disegno o il gioco. Chiedigli, ad esempio, di disegnare come si sente, e trascorri del tempo con lui giocando.

Articolo scritto da Dott.ssa Angela Marchese e Dott.ssa Camilla Barba